Sylvia Plath nasce il 27 ottobre 1932 a Jamaica Plain, un sobborgo di Boston, da Aurelia Schober e Otto Plath. Dopo aver perso il padre all’età di dieci anni, si iscrive, nel 1950, allo Smith College, dove porterà avanti una brillante carriera accademica (durante l’estate sarà guest editor del magazine «Mademoiselle», trascorrendo così un mese a New York): un’esperienza, tuttavia, che non sembra portare la felicità sperata, tanto che, tre anni dopo, Plath tenterà il suicido ingerendo cinquanta pillole di sonnifero. Dopo aver ripreso gli studi, e laureatasi con una tesi sull’opera di Dostoevskij, sposa nel 1956 il poeta Ted Hughes, da cui avrà i figli Frieda Rebecca e Nicholas. A partire dal 1959, frequenta i seminari di poesia tenuti da Robert Lowell alla Boston University, dove ha modo di conoscere Anne Sexton. Tra il 1960 e il 1962, escono, per il mercato inglese, le uniche pubblicazioni in vita: la raccolta poetica The Colossus (Il colosso, 1961) e il romanzo autobiografico The Bell Jar (La campana di vetro, 1963), pubblicato sotto lo pseudonimo di Victoria Lucas. Sylvia Plath muore suicida a Londra l’11 febbraio 1963, non prima di aver portato a termine la raccolta poetica Ariel.